[ISCRIZIONI] Best of 2019

Certo! Doveva considerarsi solo un insulso tossico, e neppure lontanamente immaginava che razza di sapore potesse avere quella carne putrida che teneva in piedi di morte in morte. Ma lui non era dopotutto un magnifico e inquietante mito del deep web?

Non le piaceva quel modo di pensare, quella forma mentis, dove tutti erano sacrificabili sempre e lei era sacrificabile per tutti. La paranoia. La sfiducia. Il terrore che in ogni momento qualcuno potesse pugnalarti alle spalle e lasciarti lì sanguinante mentre gli altri correvano a mangiarti vivo attratti dall'odore del sangue. Era questo che Ryuu viveva ogni giorno?

Fu Ahri a distrarlo dal suo interessante tutorial mentale su come sfilettare un umano, e gli disse che volendo avrebbe potuto dormire con lei. Axel stava per rispondere, ma ovviamente l'umano poteva starsene zitto ad una frase del genere? Ma no di certo, infatti disse ad Ahri che Axel poteva "avere cattive intenzioni", e subito si offrì di dormire lui al posto di Axel. Vedendo la faccia che stava facendo il fottuto umano, Axel capì improvvisamente che cosa stava succedendo lì e soprattutto perchè l'umano fosse così insistente nel mettersi in mezzo.
«Bello, ti do un consiglio da uomo a mezza sega, è inutile che ci provi, tanto sei in una friendzone così abissale che non ne usciresti nemmeno volando»

Non voleva la realizzazione di quel destino. L’aveva sempre scansato e deriso, aveva cercato con tutte le sue forze di ignorare la sua esistenza, eppure le corde si erano infine tirate, costringendolo in un circolo dal quale difficilmente sarebbe potuto fuggire. Avrebbe potuto provare a fuggire lontano per qualche tempo, ma dentro di se era conscio dell’utopicità di quel pensiero. Non si poteva fuggire da quel filo rosso, una volta che le campane iniziavano a suonare nessuno avrebbe potuto fermarle. E così, come tanti altri suoi simili, anche Wyatt avrebbe dovuto sottomettersi a ciò che non derivava dalla sua diretta volontà, ma dal desiderio e dalle decisioni del suo più profondo istinto. Gli umani avrebbero potuto chiamarlo istinto animale, o forte imprinting, ma era qualcosa di molto più forte, qualcosa che costringeva anche il più fiero delle creature a chinare la testa di fronte alla compagna della propria vita, che l’avesse personalmente scelta oppure no.

Ma il sergente col capello rosso che stava di fronte a lei non poteva essere più diverso: sconsiderato a tal punto da decidere di salvarlo pur rischiando tutto. Aveva l'attitudine del classico uomo che era solita ritrovarsi in America, con l'atteggiamento da eroe patriottico pronto a saltare tra capo e collo pur di salvare una manciata di uomini. Per Karena in guerra non c'erano eroi, ma solo assassini; e chi credeva di esserlo era solo un pagliaccio che mentiva a se stesso, allo scopo di giustificare quelle mani ricoperte dal sangue altrui. La gente come lui gli dava così fastidio da logorargli il fegato, eppure quando il silenzio calò in attesa che qualcuno si offrisse volontario per aiutarlo in quell'impresa suicida, Karena si fece avanti; fece scattare la sicura dell'arma togliendola e imbracciando saldamente il fucile d'assalto che teneva tra le mani, pronta a mettersi in posizione e a sparare quando lui avrebbe dato loro il via.
« Io. Ti copro io, sergente. »

Sì, farsi seghe mentali è importante, dio anticipazione catastrofica. La mia ansia sociale si fa sentire ogni volta, e non sempre riesco a rendermene conto subito, anzi a volte anche mai proprio. Tuttavia, di questi tempi, in circostanze come queste, "la prudenza non è mai troppa" diventa un detto estremamente più tangibile e salvavita di quanto lo sia mai stato nella vita "normale" precedente.

«E poi, il DOCP è importante, diciamocelo.»

Mi dico ridendo, mentre mi volto a guardarmi negli occhi in uno specchio malandato che ho posizionato in salotto, come se stessi avendo una conversazione con qualcuno di diverso da me. Già, la mia tendenza al Disturbo Ossessivo-Compulsivo di Personalità si palesa inequivocabilmente quando devo organizzare qualcosa: non solo la sua parte di perfezionismo puntiglioso, quasi maniacale, min-maxer sempre e comunque, ma anche l'altra sua componente, quella moralità largamente superiore alla media, che mi impone di comportarmi com'è giusto fare, con questi sconosciuti, che sono persone, e si potrebbero meritare il me migliore, lo Zaho più giusto e light side possibile, e io preventivamente non lo so. Non lo so, se loro sono veramente gentili ed altruisti come mi hanno raccontato quei redneck inbred, se i nostri standard per la gentilezza sono simili (certo Zaho, di sicuro, guarda), o se nel frattempo sono morti tutti eccetera eccetera eccetera.

«Bon. Andiamo a citofonare.»